We are used to treat the food as sustenance, as pleasure, as "fuel", as a passion and even obsession as television, in the form of bulimic-based programs with more or less professional chefs... "Last Supper Special Menu" is a video/audio list of the food chosen from a hundred condemned to death in theUnited States as a last meal and explores the relationship with the food in a terrible and "definitive" moment. Despite their sterility -almost a sort of autopsy, a kind of Rosary recited by the orders from a McDrive intercom- this list provides various information on prisoners: some people choose things that probably only dreamed until then, there are those who need comfort food: consolation and refuge in the foods of childhood. There are those who did not eat much that junk food for life and there are those who choose not to choose till the end ...From each of the "menu" of the condemned, their humanity emerge, trivial or special, unlike the inhumanity of what awaits them shortly thereafter.
LE ULTIME CENE: una grande riproduzione dell'Ultima Cena di Leonardo composta da migliaia di lettere: è un lunghissimo elenco di condannati a morte (solo degli ultimi anni) negli Stati Uniti e del menu delle loro Ultime Cene. Siamo soliti considerare il cibo come sostentamento, come piacere, come "carburante", come passione e perfino come ossessione televisiva, sotto forma di una programmazione bulimica a base di cuochi più o meno professionali... È un lavoro che esplora il rapporto con il cibo in un momento terribile e "definitivo".Queste liste forniscono diverse informazioni sui prigionieri: c'è chi sceglie cose che probabilmente aveva solo sognato fino ad allora, c'è chi ha bisogno di consolazione e si rifugia nei cibi dell'infanzia. c'è chi non ha mangiato altro che junk food per tutta la vita e c'è chi sceglie di non scegliere fino alla fine... Da ognuno dei "menu" dei condannati emerge un'umanità, banale o speciale che sia, all'opposto della disumanità di quello che li aspetta di lì a poco