PEppo Bianchessi: WYGIWYS?
Quello che vedi è ciò che hai?
PEppo Bianchessi: WYGIWYS?
Salvator Mundi
PEppo Bianchessi: WYGIWYS
Sisifo, 2017
PEppo Bianchessi
Both sides burning
PEPPO BIANCHESSI
Orologio Biologico - Published in "L'illustratore Italiano" 2018
PEppo Bianchessi
Selfiesh
MANIFESTO!
Other uses and abuses of ink. I’m probably not the only one who considers newspaper reports of our elected —but not very elevated— politicians ranting and raving about this and that, a complete waste of ink. Indeed, given the viral form and the hazardous content of some of these messages, we might as well speak of poison —a type of ink that requires very few drops to be effective. Of all forms of propaganda, I consider posters (particularly those of the first half of the 20th Century) one of the most fascinating: advertising that merges into propaganda, avant-garde calligraphy, cubes and words whose aesthetics often surpass their meaning. In their highest expression, in the posters of artists, they become pure visual poetry. And so, as in the Greek etymology of “venom”, the poison can become a cure. And, with great care, I bring characters and shapes together, to interact in a well-defined “play” space.
-IWYGWYS? Is what you get really what you see? The title is inspired by the English acronym "What You See Is What You Get,” here turned into a question. It is a question that I ask myself more and more often, particularly before the paradoxes and contradictions of images used inappropriately, out of context, or in contrast between the value we perceive and the real market value.
-Other Manifestoes:
The Italian word "Manifesto" is a word with different meanings, each of which can be linked to the others. As an adjective, it is something visible to all; as an adverb, something clear and obvious; as a noun, a large sheet printed and displayed in public for advertising, propaganda or informative purposes. But it is also a text which can be longer or shorter, and more or less obscure, in which the steps of a program and the ideals of an artistic, political or cultural movement are drawn up. Finally it is also a verb that indicates an action, a wish to be heard and seen as part of a crowd: Io manifesto (“I take part in a demonstration.”)
MANIFESTO!
-Manifesti
Altri usi e abusi dell’inchiostro.
Non credo di essere l’unico che considera le pagine dei giornali che riportano le farneticazioni politiche degli Eletti-Poco-Elevati uno spreco d’inchiostro: le loro parole, echeggiate (nel senso della ripetizione a perdere) sui social mettono in risalto sia una pessima qualità recitativa, sia, soprattutto, una qualità di scrittura molto bassa (e un conseguente spreco di inchiostro).
In questi casi, vista la forma virale e il contenuto di certi messaggi, forse dovrei parlare di veleno. Una forma di inchiostro di cui bastano poche gocce, se usate bene.
E a proposito, quindi, cosa c’è di meglio dei manifesti, soprattutto quelli d’epoca, con quel misto di pubblicità che sconfinano nella propaganda, calligrafie d’avanguardia, caratteri cubitali e parole la cui estetica è superiore spesso al significato.
Nelle loro espressioni più alte, nei manifesti d’artista, sono pura poesia visiva.
E così, come da sua etimologia greca, il veleno diventa cura.
E, con grande cura, posso far interagire caratteri e forme in uno spazio ben delimitato, in cui mi è consentito «giocare».
-IWYGWYS?
quello che hai è quello che vedi?
Il titolo prende spunto dall’acronimo commerciale inglese “What You See Is What You Get” posto sotto forma di domanda e cioè: Quello che vedi è davvero quello che hai? E’ una domanda che mi pongo sempre più spesso, soprattutto di fronte ai paradossi e alle contraddizioni di immagini usate a sproposito, fuori contesto, oppure in contrasto tra valore che percepiamo e reale valore di mercato.
-ALTRI MANIFESTI. A cercarla, «manifesto» è una parola con diversi significati, ognuno di quali diverso e legato agli altri. E’ l’aggettivo di una cosa visibile a tutti, l’avverbio di modo chiaro, il sostantivo del grande foglio stampato ed esposto in pubblico a scopo pubblicitario, di propaganda o informativo. Ma è anche un testo più o meno lungo, più o meno oscuro, dove vengono redatti i capostipiti di un programma e gli ideali di un movimento artistico, politico o culturale. E, poi, è anche un verbo che indica un’azione, una voglia di farsi sentire, e non da soli: io manifesto!